In questo anno scolastico, 2014-15, nel triennio del Liceo Scientifico, si è portato avanti un progetto interdisciplinare tra saperi scientifici ed umanistici che, utilizzando la filosofia come elemento di legame, ha ripercorso le diverse concezioni dello spazio e del posto della Terra nel cosmo dagli antichi greci fino alle ipotesi fisiche più attuali. Lo scopo è di "saper cogliere i rapporti tra il pensiero scientifico e la riflessione filosofica” e di “far comprendere i nodi fondamentali dello sviluppo del pensiero, anche in dimensione storica, e i nessi tra i metodi di conoscenza propri della matematica e delle scienze sperimentali e quelli propri dell’indagine di tipo umanistico..." come desunto dalle Indicazioni Nazionali dei Nuovi Licei. Tale indicazioni muovono dall’assunto, più che condivisibile, che la divisione delle discipline scolastiche, sebbene necessaria all’insegnamento, lede, nascondendolo, l’aspetto di fondo che le unifica, ossia che sono tutte prospettive dello stesso intento umano: la conoscenza.


spazio tempo nero

Nelle classi terze si è affrontato il problema cosmologico della terra che "galleggia" nel cielo ripercorrendo iI “pensiero critico” che sta alla base della scienza e la funzione del momento razionale nella scoperta scientifica. Di questo lavoro si sono occupate Ilaria e Giulia e la prof.ssa Matilde; si è utilizzato, come base di partenza, il testo di Carlo Rovelli ("La rivoluzione di Anassimandro" 2005) e Karl Popper (“Ritorno ai Presocratici" -1958- in "Congetture e Confutazioni”) presentando la prima teoria razionale cosmologica proprio di Anassimandro. Inoltre si sono ripercorse le descrizioni "materialistiche” della natura e dell' universo di Lucrezio, Epicuro e Democrito; infine, seguendo sempre una indicazione suggestiva presente in Rovelli,si è posta l’attenzione con la prof.ssa Valeria sulla concezione dell’ Empireo in Dante e sulla sua cosmologia. Una descrizione che agli occhi molti fisici odierni richiama la visione geometrica non euclidea (tre-sfera) affine a quella che ha permesso ad Einstein di descrivere il “nostro” mondo, non più infinito ma curvo e, dunque, limitato. Il loro percorso si è arricchito con l’uscita alla conferenza su “Dante e la scienza. La scienza in Dante” del professor Massimo Arcangeli al Festival di scienza e filosofia di Foligno.

SPAZIO -TEMPO e SPAZIOTEMPO 2014-15

Nel quarto anno si è sviluppato con Carlo un percorso diacronico sul problema umano di dare una spiegazione a ciò che chiamiamo “gravità” e, assieme a questo, al movimento dei cieli. La visione di “Itis Galileo”, lavoro teatrale in dvd di Marco Paolini ha presentato un Galileo pieno di passione ed emblema della ricerca della verità scientifica. Connesso a questo, con Lucia e il prof. Paolo, si è affrontato il legame tra la “nascita” del calcolo sugli infinitesimi, e relativa diatriba, tra Leibniz e Newton, necessario a quest’ultimo per il suo calcolo delle “flussioni” e delle “grandezze fluenti”. Quel Newton che influenzò il cosmo del giovane Kant nella “Teoria del cielo”, fino a convincerlo dell’esistenza di altri pianeti nel sistema solare, poi regolarmente individuati nel corso dei decenni, come ci racconta Aurora. Ma il pensiero umano non è diviso in discipline ed ecco il giovane Leopardi con le professoresse Sonia, Tiziana e Nicoletta che che ci racconta nel suo “Il Copernico” di un sole “stanco” di girare attorno all’uomo.

Nel quinto anno si è presentata la crisi delle geometrie euclidee utilizzando
con Alessio il romanzo “Flatlandia” di Abbot e con la prof.ssa Tiziana e Nicola Le “Cosmicomiche” di Calvino con tutto il suo interesse e le difficoltà ad accettare le conseguenze delle scoperte scientifiche del suo tempo. Successivamente si è deciso di seguire le suggestioni della visione epistemologica presentata da Carlo Rovelli, iniziata fin dal 2006 in “La scienza di Anassimandro”, sullo “spirito critico” che è alla base della ricerca scientifica e ha le sue basi solide nella filosofia greca fin dai presocratici. Tale percorso, nel 2014, è stato applicato da Rovelli al suo stesso campo di ricerca, ovvero la “teoria dei loop”, nell’opera divulgativa “La realtà non è come ci appare”. Qua il fisico delle particelle mette in campo il concetto di “gravità quantistica”, ovvero il tentativo di proporre una nuova spiegazione della gravità einsteniana con, però, a suo fondamento la fisica quantistica. Tale spiegazione è, però, preceduta da un bel percorso storico dell’evoluzione dei tentativi umani , in filosofia prima e scienza poi, di spiegazione della realtà. Abbiamo cercato di ripercorre questa lettura sia nella classe IV C LS con Arianna, escludendo però, l’aspetto quantistico; nella classe terminale si è invece proposto lo stato attuale, sostanzialmente “irrisolto, di una fisica dei microfenomeni rispetto a quella dei macrofenomeni.

gravità quantistica

Inoltre, si è voluto proporre anche una sorta di antitesi ovvero presentare come lo stesso pensiero filosofico, relativo all’epistemologia stessa, o il pensiero dei grandi filosofi sia stato influenzato dalle conquiste scientifiche e dal loro procedere. Ecco che assieme al prof. Sergio si presentata l’osservazione di Dyson-Eddington sull’eclissi solare del 1919, indicata da Einstein come prova delle sue teorie, e dell’influsso del procedere deduttivo del grande fisico tedesco sul contemporaneo filosofo Popper.


influsso scienza sulla filosofia


Ed infine nel tentativo di dar corpo a quella comunità educativa che dovrebbe vedere i ragazzi diventare il traino didattico e il modello per i più giovani, con Letizia della classe VB Ls si è organizzato una lezione frontale per i ragazzi della classe IVc ls presentando “mondo pieno e mondo vuoto”, ossia un “fumetto” che partendo dalle “Lettere inglesi” di Voltaire mette a confronto le due principali fisiche del ‘600, ricordando, così, il carattere in divenire della fisica stessa.


Schermata 06-2457199 alle 21.48.31