Le foto scattate da Alessandro, con una Nikon di tipo reflex, mostrano come strumenti di uso comune e frutta che si può trovare in ogni casa, con le dovute conoscenze e procedure, sono sufficienti a svelarci aspetti essenziali di quello che viene solitamente solo "studiato".
"Estrazione del DNA da kiwi e pesche"
La fase iniziale della procedura è stato quello di rompere la parte cellulare. Ovvero i ragazzi hanno iniziato, dopo aver sbucciato la frutta, a ridurre in poltiglia il campione di frutto che era stato distribuito.
Poi si è preparato un miscuglio di sale (NaCl) in acqua distillata, aggiunto successivamente con del detersivo liquido per piatti per rompere i legami nella membrana cellulare.
Si sono uniti infine gli "elementi" in ampolle in base a quantità predefinite...
Successivamente si è aggiunto al campione il "miscuglio" facendo attenzione a non rovinare l'esperimento. E poi si è aspettato 10 minuti.... "lunghi" minuti...
A questo punto si è raffreddata la poltiglia così ottenuta, distinguendo alcuni preparati dei vari gruppi perché in alcuni si è aiutata l'amalgama con un "minipimer" per far vedere come questa azione rende più facile, successivamente, vedere la catena di DNA.
Successivamente è venuto il momento del "filtraggio" effettuato utilizzando, come al solito, prodotti di uso comune come i bicchieri di plastica e tovaglioli di carta.
... ottenendo alla fine un liquido potenzialmente analizzabile.
A questo punto si è messo il liquido della provetta aggiungendo alcool etilico,
facendo attenzione a sfruttare la pendenza per evitare un eccessivo intorbidamento.
A questo punto si è osservato come a livello dell'alcool si era formata la molecola di DNA.
E si è potuto raccoglierlo con l'apposito strumento.
In questa maniera, con questo "compito di realtà" i nostri ragazzi hanno potuto osservare la catena di DNA, per avvicinarsi il più possibile alla "figura a doppia elica" che hanno studiato e che rappresenta il DNA scoperto grazie a Rosalind Franklin e poi da Crick e Watson.
Le foto sono state realizzate dai ragazzi stessi, Alessandro con una reflex Nikon, da Cristiano, Giordano con i loro smartphone.