DNA, STORIA e STRUMENTI
Classe 3als a.s. 2016-17 - IIS Mazzatinti


Ripercorrere l'ossessione umana di considerarsi "migliori" rispetto di altri gruppi umani... utilizzando anche un'albicocca e un kiwi? Ci abbiamo provato !

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In questo anno scolastico I nostri ragazzi sono passati dal "mettere assieme" l'attività laboratoriale di estrazione del DNA e la ricerca sulla sua origine, grazie alla prof.ssa Loredana, con la lettura della vita alla base della materia nel "Il sistema Periodico" di Levi, grazie alla prof.ssa Valeria. Hanno poi continuato analizzando gli studi sul genoma umano che provano la reale inesistenza della "razza ebraica" askenazita e la persecuzione in base al "sangue" durata fino a metà '800 degli ebrei cosiddetti "sefarditi"... per finire con l'appello all'abolizione del termine "razza" dalla nostra Costituzione, con il prof. Francesco.
Il lavoro si è sviluppato con una serie di lezioni frontali iniziali dei docenti, proseguite con lavori di gruppo e individuali concluse con una serie di "restituzioni" in classe dei ragazzi stessi tramite documenti scritti, presentazioni e mappe concettuali. Nella fase finale dell'anno si è integrato il tutto con l'attività laboratoriale dei ragazzi che hanno anche documentato le fasi del loro lavoro sull'individuazione del DNA per favorire la ripetizione dei passaggi sperimentali in tempi successivi.

La "mappa" di raccordo del lavoro interdisciplinare è così articolata: approfondimento sul DNA; relazione tra DNA, storiografia e cittadinanza attiva e, infine, collegamento con la nostra letteratura meno conosciuta che unisce le due "culture".

Dna, Storia e Strumenti

La scoperta della trasmissione dei caratteri della vita è stata ripercorsa a partire dagli studi di Mendel (1865-66) da Letizia, Maddalena e Chiara, che hanno messo in evidenza anche come la loro metodologia di studio statistica li rese difficili da accettare nei primi decenni dopo la loro uscita.

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Fino alla struttura del DNA con Franklin , e i lavori di Watson-Crick. Per poi proseguire con la conoscenza delle tecniche e degli strumenti dell'attuale "stato dell'arte" con le tecniche per separare/analizzare il DNA come il PCR (Polymerse chain reaction) e l'Elettroforesi su gel di Agarosio. Ma anche il reale utilizzo di nuove tecnologie dal punto di vista medico ... e il prevedibile abuso aldilà dell'uso medico delle nuove tecnologie possibile con l'e-commerce.

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Ad esempio Giordano, Enrico e Pietro, ci informano su questo metodo online per far analizzare il proprio, od altrui, DNA: "il kit è composto da tamponi da utilizzare per estrarre il DNA e dal materiale per spedire tali strumenti in presso un centro medico specializzato dove portare a compimento la diagnosi. In genere, il risultato viene conseguito in 7-10 giorni a seconda dei casi e il laboratorio di ricerca mantiene l’assoluta riservatezza sul caso" ma "...i tamponi possono essere danneggiati durante il trasporto e ci possono essere anche truffe di vario tipo."

Infine il viaggio ai Laboratori di Scienze Sperimentali di Foligno per l'esperienza laboratoriale che descriveremo passo per passo in questa altra pagina. Perché parlare di DNA non può essere una entità astratta ma doveva essere visibile, permettendo ai ragazzi di avere occhi nuovi per vedere la realtà. Così partendo da frutti ben presenti della vita quotidiana sono arrivati ad estrarre la loro molecola del DNA. Hanno rotto la parte cellulare riducendola in poltiglia e poi hanno proseguito rompendo della membrana cellulare. Attraverso il filtraggio hanno poi ottenuto la catena della molecola del DNA che, a quel punto, hanno prelevato.

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Ma il lavoro puntava a sviluppare anche la Competenza trasversale della Cittadinanza ripercorrendo come il "sangue" e la "razza" sono elementi che nel passato hanno diviso e permesso crudeli provvedimenti e persecuzioni a danno di esseri umani con una "religione diversa". Così durante il corso dell'anno abbiamo sfruttato lo scambio culturale con la città di Betanzos in Spagna di un gruppo di alunni della classe per ricercare con più consapevolezza, con Aurora, notizie sugli "elenchi di sangue": uno scenario storico solitamente non presente nei nostri manuali scolastici. Così Aurora con l'aiuto di Ángela F. ha trovato nuovi spunti elaborando un percorso che è partito dagli "Expedientes de limpidezza de sangue" iniziati nella Spagna della "reconquista" e l'espulsione degli ebrei "sefarditi" con Ferdinando ed Isabella nel 1492, si sono estesi al Venezuela e hanno cessato la loro funzione solo nella Spagna di fine '800.

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Ma cosa era questo "sangue" ebraico? Con Chiara, Luisa e Giorgia ne siamo andati alla scoperta, grazie alle ricerche sul genoma che ora assurgono a vere e proprie tecniche per ottenere "fonti storiche". Grazie alla informazioni ricavabili da antichi reperti o discendenti di popolazioni antiche ci si aprono nuovi campi di sapere. In questo studio riescono a propendere per tesi storiografiche sull'origine degli ebrei dell'est Europa ritenute a lungo meno valide, o probabili. Così Chiara ci ha spiegato che già il termine Ebrei askenaziti, usato per indicare per gli ebrei del centro ed est Europa, va "messo in dubbio" perché bisognerebbe distinguere tra popolazioni del centro ed est Europa, quest'ultime più omogenee. L'oggetto della discussione infatti è rivolto a verificare un'origine comune da un gruppo "renano" o quella alternativa di derivazione dal gruppo "cazaro" analizzando lo studio su GBE (Genome Biology and Evolution).

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Tale studio illumina sulla reale uniformità dei discendenti degli ebrei sterminati nell'est Europa come aventi DNA simile con la popolazione caucasica che vive attorno, prediligendo, dunque, la tesi che tali popolazioni ebraiche erano "frutto" di grandi conversioni religiose avvenute nell'Impero Cazaro, popolazioni a loro volta emigrate nell'Est, verso la fine del medioevo con la dissoluzione dell'Impero. Come dire che la "razza" ebraica non esiste né esisteva. Scrive Chiara " L “ipotesi cazara” la fioritura demografica degli ebrei dell’ est Europa avrebbe ricevuto un decisivo contributo dai Cazari (una confederazione di tribù di origine turca, iraniana e mongola che vivevano nell’attuale Russia meridionale) che fra il VII e il IX secolo si convertirono al giudaismo. In seguito al crollo dell'impero cazaro, la popolazione si amalgamò con armeni e georgiani. Dal XIII secolo si dispersero in tutta l'Europa orientale."...Spesso l’ipotesi renana fu considerata la favorita ma si scontra con delle difficoltà: questo gruppo fortemente endogamico toccò nel XX secolo 8 milioni di persone. Questa prosperità ci lascia perplessi se si considera il continuo succedersi di guerre, epidemie, persecuzioni e difficoltà economiche che caratterizzavano quei secoli. L’ipotesi renana sarebbe pertanto possibile solamente grazie ad un “miracolo”."

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Nei secoli il "sangue" ebraico è stato il motivo persecuzione e denigrazione, anche per aver causato Terremoti. Cristina ha approfondito questo aspetto ripartendo da un articolo su Le Scienze: "Il terremoto che ha deviato il Po" di Livio Sirovich. Gli ebrei furono accusati di aver causato il terremoto che deviò nel 1570 il fiume Po. Scrive Cristina "il Po stava perdendo acqua verso un ramo secondario e Alfonso II si impegnò in lavori di arginatura ma il 17 Novembre 1570 arrivò un terremoto che fece traboccare il Primaro nel ramo secondario di Ficarolo. Secondo il Papa il terremoto fu un castigo divino perché il duca aveva dato ospitalità agli ebrei in fuga dalla Spagna". Infatti dopo il Terremoto il Duca chiese una benedizione al Papa Pio V che rispose: «Noi abbiamo fatto dire altre volte al signor duca per i suoi ministri che levasse di quella città giudei e marrani e non ha mai fatto niente: crediamo che fosse stato bene ci avesse creduto». L’ambasciatore aveva risposto: «Beatissimo padre, né giudei né marrani han causato il terremoto, essendo cosa naturale». E il Pontefice: «Sì, ma il governare ancora i cattivi uomini nelle sue città, fa che il Signor Iddio permetta queste influenze et massima per quelli marrani che sono giudei et fingo- no il cristianesimo». A tagliare la testa al toro provvide l’immediato chiarimento ufficiale del Papa: «Sebbene i terremoti siano generati da cause naturali non di meno occorre esaminare se mai i peccati umani non offrano ad esse motivo. Suole infatti talvolta Dio, anche in queste cose dar segno in modo non oscuro della Sua ira contro il popolo e persino contro gli stessi Prìncipi, per avvertire, per Sua misericordia, la città e il popolo di supplicare umilmente con cuore puro».

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Eppure la persecuzione fu costante nei secoli e tremenda e colpì anche gli ebrei italiani a partire dal 1938. Tra questi Primo Levi, chimico e poi scrittore che ci ha lasciato una bellissima opera che può essere letta a più livelli e che supera la divisione tra la cultura scientifica ed umanistica: "Il Sistema Periodico", scritto del 1975. Muovendosi tra i vari "elementi" Levi a più riprese inserisce momenti di vita, anche l'esperienza della persecuzione, come in "Carbonio". Qua lo sguardo spazia nella "vita" stessa, dalla materia dell'universo fino alla scintilla dell'esistenza umana... e ritorno: Fu colto dal vento, abbattuto al suolo, sollevato a dieci chilometri. Fu respirato da un falco, discese nei suoi polmoni precipitosi, ma non penetrò nel suo sangue ricco, e fu espulso. Si scolse per tre volte nell’acqua del mare, una volta nell’acqua di un torrente in cascata, e ancora fu espulso. Viaggiò col vento per otto anni, ora alto, ora basso, sul mare e fra le nubi, sopra foreste, deserti e smisurate distese di ghiaccio; poi incappò nella cattura e nell’avventura organica.” Il bellissimo racconto del percorso dell'atomo di carbonio non solo spazia dall'inanimato al vivente all'inanimato ma, come spesso fa Levi, allude a molto di più: infatti, ci dice Maddalena, "Primo Levi alludeva chiaramente al lager nazista": "Al carbonio, elemento della vita, era rivolto il mio primo sogno letterario, insistentemente sognato in un’ora e in un luogo nel quale la mia vita non valeva molto: ecco, volevo raccontare la storia di un atomo di carbonio.". In un luogo dove la vita davvero non valeva molto.

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La diversità è la caratteristica di tutto il vivente ma anche un principio che la nostra Costituzione ha cercato di tutelare come caratteristica di ogni Cittadino nell'articolo più bello della nostra Carta Costituzionale, l'articolo n. 3.: Nell'articolo, infatti, si vuole tutelare e riconoscere la dignità di ogni essere umano: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". Ma, scrivono Camilla e Silvia riportando l'appello di due scienziati approvato dal Direttivo dall'Istituto italiano di Antropologia, Olga Rickards e Gianfranco Biondi, "Il termine razza può essere visto in due angolazioni diverse: da una parte riafferma la validità del concetto di razza, dall'altra stabilisce che la diversità tra gruppi umani non è motivo di discriminazione. Appare necessario, quindi, introdurre termini alternativi che esprimano il concetto di diversità rispettando aspetti culturali e biologici. " Questo in base a "Grazie alla scienza sono state chiarite le differenze genetiche interindividuali che si osservano all'interno delle singole popolazioni. I tratti fisici, come per esempio il colore della pelle, sono il risultato di processi adattivi a livello di specifici geni rispetto a fattori ambientali e non sono legati a comportamenti sociali o qualità morali. Quest'ultima considerazione mette il luce che il termine razza viene tuttora usato anche per stigmatizzare differenze culturali e introduce elementi infondati per la visione comune della diversità culturale."

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(Olga Rickards: ordinario di Antropologia molecolare presso il Dipartimento di Biologio dell'Università Roma 2. - Gianfranco Biondi: ordinario di Antropologia e Antropometria molecolare presso l'Università dell'Aquila )

Per questo si propone hanno proposto di sostituirlo "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di aspetto fisico e tradizioni culturali, di sesso, di colore della pelle, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. La Repubblica non riconosce l’esistenza di presunte razze e combatte ogni forma di razzismo e xenofobia".

Ci piace concludere come abbiamo concluso il 30 maggio, nel viaggio di ritorno dal Laboratorio di scienze sperimentali Foligno, quando sul pullman di ritorno abbiamo lasciato ai ragazzi alcune righe di un'altro "elemento" di Levi: "Zinco". Qua viene narrata una esperienza di laboratorio svolta dal giovane Levi che gli era stata assegnata da Caselli l'aiutante del famoso professor P': tale esperimento doveva essere fatto con lo zinco. E Levi scrisse "era scoccata l'ora dell'appuntamento con la Materia, la grande antagonista dello Spirito, la Hyle"... ma se si usa lo zinco puro si ottiene una reazione, se non è puro succede qualcosa d'altro e così Levi se ne esce con "l'elogio dell'impurezza": "Perché la ruota giri, perché la vita viva, ci vogliono le impurezze, e le impurezze delle impurezze: anche nel terreno, come noto, se ha da essere fertile. Ci vuole il dissenso, il diverso, il grano di sale e di senape: il fascismo non li vuole, li vieta, e per questo tu non sei fascista; vuole tutti uguali e tu non sei uguale."

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Uscita del 30 maggio 2017 a Foligno