Questa pagina racconta il progetto e i lavori svolti con la classe 3alsu utilizzando diversi metodi e software lavorando assieme tra docenti e ragazzi. Il progetto è stato inserito nel progetto dell' Istituto Mazzatinti sulla "grande guerra", ma si è deciso di assumere una prospettiva inusuale... gli "scemi di guerra", ovvero la follia nelle trincee della prima guerra mondiale. Questa fu la maniera con cui vennero chiamate le persone che, durante il conflitto, mostrarono disturbi psichiatrici. Partendo dalla visione del documentario "Scemi di guerra. La follia nelle trincee" della VIVO film, si è attivato con la prof.ssa Rosanna e gli alunni una riflessione sulla natura umana e della guerra che ha portato alla scelta di lavorare in gruppi analizzando l'aspetto filosofico, storico e di storia della psicologia che proprio nella "grande guerra" trovò il suo campo di studi per eccellenza.






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Lavinia ci racconta la posizione psichiatrica dominante in quel periodo, ovvero che “il disagio psichiatrico era derivavano solamente da fattori genetici ed ereditati". Infatti “Nei primi anni del novecento, il panorama culturale italiano, dal punto di vista della psichiatria, era legato alle idee espresse nelle teorie di Cesare Lombroso, medico italiano esponente del Positivismo, il quale in merito alla sua teoria dell'organicismo”, secondo cui l'atteggiamento criminale non si crea, bensì deriva da fattori genetici, ereditari (“criminali per nascita”), influenzò tutto il pensiero del tempo... L'obiettivo principale, però, era quello di individuare coloro che fingevano di essere colpiti da tali patologia, per evitare di essere arruolati. Pertanto però, l'intento restava quello di mantenere un esercito sano e depurato da tutti quei elementi di disturbo, in modo da essere efficienti ed in grado di difendere la Patria.”.

Aurora, invece, ha posto l'attenzione sulla situazione “ospedaliera”: “
In Italia, in precedenza, gli infermi mentali che rappresentavano un peso per la società venivano smaltiti in carceri o in piccoli ospedali che risultano sicuramente inadatti a questo compito”... "fin dal XVII sec. ci fu una diffusione in Italia di questi ospedali”… "a Parma l'ospedale interessato fu quello di Colorno chiamato della Misericordia o Maggiore... tra il 1915 e il 1918 si verificò un notevole aumento dei pazienti chiamati a combattere lo spazio all'interno della struttura non fu mai abbastanza. La situazione degenerò a tal punto da trasformare il manicomio di Colorno in un labirinto informe dove la mancanza di razionalità nell'organizzazione degli spazi si riflesse nella mancanza di controllo verso i ricoverati e dove gli stessi ricoverati persero il loro unico luogo personale, il letto, e furono costretti a dormire nei pagliericci.

Tutti i paesi coinvolti ebbero simili situazioni, nel mondo anglosassone piuttosto che definire i malati si definì la “malattia”; individuando, però, sempre la sua causa principale negli stessi pazienti.
Valentina ci racconta come “
Shell shock era un termine usato durante la prima guerra mondiale per descrivere il trauma psicologico subito dagli uomini che prestavano servizio in battaglia. Era uno shock emotivo che si verificava più spesso negli uomini con una predisposizione neuropatica ma si sviluppava anche per sforzi prolungati e per esperienze terrificanti causate dalla guerra. Lo shell shock era caratterizzato da sintomi medici come: tic, incubi, paralisi, tremori, perdita di memoria, stanchezza ecc.... Secondo lo psicologo Frederick Matt, l'esplosione di una bomba avrebbe causato a questi uomini emorragie nel cervello tanto da farli diventare “pazzi”, ma quando divenne chiaro che molti di questi soldati con i sintomi dello shell shock non erano stati vicino ad un'esplosione ed alcuni neanche in combattimento...”.
Infatti l'aver individuato la causa solamente interna della malattia impedì una corretta conoscenza del fenomeno. Lo "
shell shock è, di fatto, un termine scomparso dalla terminologia medica che si era imposta con forza durante il periodo tra le due guerre...”.


Da
questo link si può iniziare a vedere il lavoro di gruppo sul tema storico/psicologico e da questo link, invece è scaricabile il lavoro sul confronto filosofico tra "pace e guerra” realizzato da Miriam, Letizia, Beatrice, Michela.

progetto scemi di guerra - filosofia (IIIalsu).cmap

Qua il lavoro in .pdf che è servito da base per la lezione presentata ai loro compagni.

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